Infortunio nella corsa, fermarsi e’ sempre la scelta giusta?

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Recenti studi scientifici riportano che circa il 50% dei runner rischia di infortunarsi almeno una volta nell’arco di un anno1. Gli infortuni del podista possono avere diverse cause: le più comuni sono associate a sovraccarico e aumentato stress meccanico in allenamento (patologie da carico); anche la ripetizione del gesto atletico per un periodo prolungato, ad esempio in una corsa su strada di lunga distanza, oppure sforzi elevati come una corsa in discesa ad alta velocità, rientrano tra le cause più comuni di infortunio nel podista.

Una volta diagnosticato l’infortunio, in base al grado di gravità, l’intervento per la risoluzione prevede un periodo più o meno lungo di stop dalla corsa.

Ma è davvero necessario fermarsi?

Quando si verifica un infortunio, il riposo completo non sempre è il trattamento migliore. Gli studi scientifici più recenti confermano che, terminata la fase acuta, l’approccio migliore è un recupero di tipo attivo.

Compatibilmente con il tipo di infortunio è importante continuare a praticare attività sportive che stimolano il sistema cardiovascolare per conservare l’adattamento fisiologico indotto dall’allenamento e favorire una vascolarizzazione ottimale dei tessuti. Chi pratica con regolarità uno sport sa che un periodo di stop forzato porta con se un carico di stress emotivo e di sconforto, pertanto non sono da trascurare anche gli effetti positivi che un approccio di tipo attivo può avere sullo stato d’animo.

Tutti questi elementi insieme contribuiscono a migliorare il processo di guarigione ed un ritorno più rapido alle prestazioni precedenti l’infortunio.

Per questo motivo è necessario iniziare il prima possibile un’attività sostitutiva alla corsa, vediamo quale.

Continuare ad allenarsi con il Cross Training.

Il cross training, o allenamento incrociato, consiste in un programma di allenamento che comprende l’alternanza di diverse discipline sportive, quali ad esempio il nuoto, l’acqua jogging, il ciclismo e lo sci di fondo. Questo approccio trova ampia diffusione nella pianificazione annuale, mensile e settimanale dell’allenamento di atleti professionisti perchè, a parità di volume, permette di modulare il carico di lavoro: il lavoro di resistenza resta equivalente, ma si riduce in maniera significativa la quantità di stress meccanico applicato ai tessuti, facilitandone il recupero ed evitando il sovraccarico2-3.

L’approccio multidisciplinare del cross training può dare ottimi risultati anche in fase di recupero nel paziente infortunato. Parallelamente all’intervento fisioterapico, che solitamente si basa sulla combinazione di lavoro manuale ed esercizi specifici, è possibile programmare fin da subito sessioni di attività alternative alla corsa; l’obiettivo è quello di tenere allenato il cuore e mantenere alto il livello di fitness durante tutto il periodo di recupero con esercizi cardio specifici e senza peggiorare l’infortunio.

Il team di Fisioterapia Parma è in grado di definire, oltre alle misure fisioterapiche, un programma di allenamento adattato e personalizzato a seconda della patologia, per migliorare e ridurre i tempi di recupero fino ad un graduale ritorno alla pratica sportiva.

*Lo schema è solo a titolo di esempio. La programmazione dell’allenamento per il recupero da un infortunio richiede un intervento personalizzato specifico.

Bibliografia

  1. Messier SP, Martin DF, et al. A 2-Year Prospective Cohort Study of Overuse Running Injuries: The Runners and Injury Longitudinal Study (TRAILS). Am J Sports Med. 2018 Jul;46(9):2211-2221.
  2. Tanaka H. Effects of cross-training. Transfer of training effects on VO2max between cycling, running and swimming. Sports Medicine (Auckland, N.Z.). 1994 Nov;18(5):330-339.
  3. Baker BD, Lapierre SS, Tanaka H. Role of Cross-training in Orthopaedic Injuries and Healthcare Burden in Masters Swimmers. Int J Sports Med. 2019 Jan;40(1):52-56.
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