RIABILITAZIONE ORTOPEDICA DEL GINOCCHIO

Il ginocchio è composto dall’unione di due articolazioni distinte: femoro-tibiale e femoro-rotulea.

I movimenti consentiti sono flessione, estensione, rotazione interna ed esterna.

La stabilità del ginocchio si basa principalmente sulla tenuta dei legamenti, della capsula articolare, dei menischi e dei numerosi muscoli.

Tali strutture possono essere sede di lesione se soggette ad una grande richiesta funzionale.

I legamenti principali sono il legamento crociato anteriore (LCA), il legamento crociato posteriore (LCP), il legamento collaterale mediale (LCM) e il legamento collaterale laterale (LCL).

Lesione del Legamento Crociato Anteriore

Il ruolo del legamento crociato anteriore è di fornire stabilità dinamica al ginocchio e favorire il controllo del movimento.

Il LCA è il legamento del ginocchio più frequentemente soggetto a lesioni; la maggior parte si verifica in persone attive tra i 15 ei 25 anni, spesso durante attività sportive ad alta velocità come il calcio, il rugby, il basket, lo sci, ecc.

Di queste, circa il 70% si verifica in situazioni senza contatto o di contatto minimo.

Altri episodi lesionali si verificano durante l’atterraggio da un salto, oppure mentre si cambia direzione rapidamente e con forza su un arto inferiore appoggiato a terra.

Qual è la gestione ottimale?

La riabilitazione del LCA è divisa in diverse fasi, ciascuna è scandita dal raggiungimento di obiettivi e criteri condivisi e personalizzati insieme al paziente.

Dopo l’infortunio, l’ortopedico decide in base al paziente e al tipo di lesione se trattarla chirurgicamente o conservativamente. Nel caso si scelga l’intervento è consigliato, prima di procedere, che il ginocchio guarisca dall’infortunio e riprenda un buon livello di forza e funzionalità attraverso sedute di fisioterapia mirate.

Subito dopo la chirurgia, gli obiettivi della prima fase sono di eliminare il gonfiore, recuperare il movimento e iniziare l’attivazione muscolare.

Nella seconda fase si lavora sull’aumento progressivo della forza e sul controllo neuromuscolare. Si prosegue poi con l’aumento dell’agilità, dell’equilibrio e il raggiungimento della forza massimale.

La fine del piano terapeutico è focalizzata sulla ripresa del gesto sportivo e il rientro in campo, attraverso il superamento di batterie di test e criteri specifici per ogni sport praticato.

Secondo le ultime evidenze il ritorno allo sport in sicurezza non può avvenire prima degli 8-9 mesi, in quanto si è visto che un ritorno dopo i 6 mesi aumenta notevolmente la probabilità di un re-infortunio.

Lesione del Legamento Collaterale Mediale 

La funzione principale del Legamento collaterale mediale è quello di limitare il movimento eccessivo del ginocchio verso l’interno (valgismo). Le lesioni dell’LCM si dividono in 1°/2°/3° grado in base alla severità della lesione.

Qual è la gestione ottimale di questa lesione?

La riabilitazione delle lesioni di 1° e 2° grado del LCM è di tipo conservativo.

Nella prima fase potrebbe essere consigliato l’utilizzo di un tutore su scelta dell’ortopedico.

In tutti i casi bisogna cominciare con sedute di fisioterapia per diminuire il gonfiore, migliorare l’articolarità e recuperare la forza muscolare. Il ritorno allo sport è previsto dopo 1-2 mesi.

Per il 3° grado l’ortopedico potrebbe decidere di trattare la lesione chirurgicamente. 

Lesioni Meniscali 

  1. Artrosi al ginocchio

L’artrosi al ginocchio è una patologia ad evoluzione cronica che si caratterizza da alterazioni della cartilagine articolare. Colpisce prevalentemente persone con età superiore ai 50anni. Presenta dolore mattutino, crepitii al movimento e dolenzia alla palpazione ossea.

Qual è la gestione ottimale di questa patologia?

Durante lo stadio iniziale l’obiettivo è quello di mantenere l’articolazione mobile, attraverso l’utilizzo della terapia manuale, e forte, attraverso un programma specifico di esercizi con carichi graduali. Un altro consiglio importante è quello di perdere peso, se necessario.

Nelle fasi avanzate, quando il dolore diventa intollerabile e presente per tutta la giornata, sarà opportuno valutare una visita ortopedica per eventuali infiltrazioni o interventi chirurgici. 

  1. Tendinopatia rotulea 

La Tendinopatia Rotulea, o ginocchio del “saltatore” colpisce molto spesso gli atleti di sport che implicano salti improvvisi e ripetitivi, come il basket e la pallavolo.

Il dolore si presenta nella zona anteriore del ginocchio, agli esordi può manifestarsi con un’infiammazione, ma con il passare del tempo avviene una degenerazione del tendine derivata da sovraccarico e stress meccanico.

Qual è la gestione ottimale di questa patologia?

Dopo un esordio acuto il riposo deve essere consigliato per massimo 48h.

Trascorsi i primi due giorni, il paziente deve iniziare un percorso di fisioterapia che miri a ridurre la dolorabiltà attraverso le terapie fisiche, associato ad un’immediata ripresa graduale del carico mediante l’esercizio terapeutico. La tolleranza al carico avviene in maniera progressiva e la riabilitazione può richiedere fino a 3 mesi. 

  1. Sindrome femoro-rotulea 

La Sindrome femoro-rotulea (PFPS) è una condizione clinica in cui il dolore si presenta nella zona anteriore del ginocchio attorno alla rotula. La PFPS rappresenta circa il 30% di tutti i disturbi del ginocchio nelle donne e il 20% negli uomini e colpisce più frequentemente persone relativamente giovani e attive (es. corridori) ed è spesso associata all’uso eccessivo.

Qual è la gestione ottimale di tale sindrome?

L’eziologia di questa patologia è multifattoriale, per questo motivo la riabilitazione è incentrata sul singolo paziente in base all’esordio, ai sintomi e alla dolorabilità.

In molti casi dovrà essere valutato tutto l’arto inferiore, poiché spesso c’è una correlazione con deficit a livello dell’articolazione dell’anca e dell’articolazione di caviglia.

Il primo obiettivo è quello di ridurre il carico a livello del ginocchio, per poi in maniera progressiva aumentarlo rispettandone l’adattamento e biomeccanica.

  1. Sindrome della bandelletta ileo-tibiale 

La sindrome della bandelletta ileo-tibiale (ITB) è una patologia da sovraccarico, che provoca un dolore laterale al ginocchio. Molto comune in ciclisti e corridori, e le donne risultano più colpite rispetto agli uomini.

La gravità di questa condizione si classifica in base alla comparsa del dolore, che avviene dopo o durante la corsa, oppure se si è impossibilitati a correre.

 

Qual è la gestione ottimale di tale sindrome?

Anche in questo caso non c’è un’unica causa, per questo motivo sarà importante valutare insieme al fisioterapista la presenza di eventuali deficit muscolari e/o articolari, e risolverli.

Dopo questa prima fase, attraverso la collaborazione tra professionisti (FT e scienze motorie) verrà creato un programma di recupero della corsa attraverso un aumento graduale settimanale del carico/volume.

Le domande più frequenti sulla riabilitazione ortopedica del ginocchio 

Cosa fare se si pensa di avere una lesione acuta del legamento crociato anteriore in seguito ad una distorsione di ginocchio? 

R: Rivolgersi a uno specialista ortopedico di fiducia non appena possibile o recarsi al pronto soccorso. 

Qual è l’esame strumentale più adeguato per diagnosticare una lesione del legamento crociato anteriore o una lesione meniscale? 

R: La risonanza magnetica. 

Quando non è richiesto l’intervento dopo una lesione del legamento crociato anteriore? 

R: L’ortopedico potrebbe decidere di non operare nei casi in cui il soggetto non ha grosse richieste funzionali, età avanzata, lesione isolata o parziale del legamento crociato anteriore, buona stabilita funzionale e assenza di cedimento del ginocchio. 

Dopo quanto tempo si può tornare al lavoro dopo un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore? 

R: Se il lavoro è sedentario si può tornare in ufficio dopo un mese dall’intervento, se bisogna stare tanto in piedi o fare movimenti particolari, anche due mesi. 

Quanto dura la riabilitazione dopo l’operazione del legamento crociato anteriore? 

R: Il tempo varia dalla richiesta funzionale del paziente. Se il paziente non ha grosse pretese sportive può richiedere 4/5 mesi. Se il paziente vuole tornare a fare sport ad alta intensità sono richiesti anche 8/9 mesi di lavoro. 

Quanto posso tornare a fare sport dopo una lesione del legamento collaterale mediale? 

R: Chiaramente dipende dal tipo di sport e dal tipo di lesione, ma in linea di massima ci vogliono 1 o 2 mesi di riabilitazione.